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(L'Altopiano delle Rocche con il Sirente - foto di Gabriella Di Lellio)
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VELINO SIRENTE COSÌ SI DIVENTA PARCO LEADER IN ITALIA

Ambiente, l’Abruzzo regione di punta. Ha superato Piemonte e Emilia Romagna nella realizzazione di modelli di transizione ecologica. Il Parco è un caso pilota di Comunità Verde nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in arrivo a settembre.  



di GABRIELLA DI LELLIO

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Se normalmente è il nord Italia a fornire esempi di sviluppo, rispetto e tutela dell’ambiente, ora è l’Abruzzo ad essere arrivato per primo, offrendo un esempio alle altre regioni in Italia. È avvenuto quando il primo aprile scorso, insieme alle “Terre del Monviso” (Piemonte) e all’Unione Montana dell’Appennino Reggiano “La montagna del latte” (Emilia Romagna) la regione ha presentato, nella sede del Ministero degli Affari Regionali, il suo modello.
La differenza? Le altre due regioni hanno presentato forme di aggregazione non completamente funzionali. Il Parco Velino - Sirente d’Abruzzo, invece, è riuscito a coinvolgere i sindaci e gli operatori di 22 Comuni, di diversa provenienza politica, firmando una convenzione.


(La sede del Parco - foto di Gabriella Di Lellio)

Sono andata a trovare il Presidente del Parco Francesco D’Amore, sindaco di Fagnano Alto (AQ), che mi ha accolta insieme al Direttore Igino Chiuchiarelli nella sede di Villa Cidonio a Rocca di Mezzo (AQ). Mi racconta la storia del Parco, gli anni di commissariamento e di difficoltà fino alla nuova dirigenza, locale e più snella. Quel che più colpisce è l’entusiasmo e la consapevolezza delle potenzialità del territorio per l’abbondanza di montagne bellissime e per i tanti borghi e luoghi da tutelare. L’Abruzzo è la regione verde d’Europa nel centro Italia, ma sempre più spopolata nelle zone interne. La transizione ecologica già c’era da tempo, ma con scarsissime risorse a disposizione.
Il Parco ha agito con tempestività intuendo la giusta direzione per il raggiungimento del risultato.
"È stato un lavoro non facile sconfiggere i campanilismi e le differenze politiche. Siamo riusciti a convincere tutti i soggetti interessati, dai sindaci agli operatori turistici, per un lavoro di squadra", racconta il Presidente. “Il successo? Ci siamo mossi per tempo, da gennaio 2021, e abbiamo creato una convenzione che si estende anche oltre il Parco, includendo il Comune di Raiano con il quale condividiamo la gestione della Zona di Speciale Conservazione delle gole di San Venanzio. Soprattutto non abbiamo avuto il timore di confrontarci. Il Parco dello Stelvio e il Parco Regionale Adamello-Brenta ci hanno offerto spunti, sia sulle opportunità sia sulle criticità. Per questo ce l’abbiamo fatta e la nostra proposta è stata scelta come modello pilota per le altre 27 regioni d’Italia che parteciperanno al bando di settembre.”


(Il presidente Francesco D'Amore. Sopra, il logo del Parco)

Un altro traguardo è il riconoscimento di Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), una delle tre certificazioni che l’Europa riconosce. Consiste in un Piano di Azioni definito da operatori, enti locali, associazioni ambientaliste e culturali valutate da Europarc Federation con validità di cinque anni.

Il Parco Regionale Velino-Sirente nasce nel 1989 su un’area di oltre 50.000 ettari, come richiesta di conservazione di alcune emergenze di habitat di specie animali e vegetali presenti nel territorio.
È un’area che fa da cerniera fra la conca aquilana e la Marsica. Il Monte Velino (2487 mt) e il Monte Sirente (2349 mt) spiccano tra gli altipiani delle Rocche, di Pezza e dei Prati del Sirente. Non mancano i canyon, di superficie (le gole di Celano e San Venanzio) e sotterranei (le grotte di Stiffe) oltre ai tanti castelli, conventi e abbazie, conservati in ottimo stato.

(Il Parco Velino-Sirente - cartina da Meteoweb)

Molto si può fare, sia nei mesi invernali che in quelli estivi. D'inverno ce n’è davvero per tutti i gusti: snowboard e sci alpino, nella zona di Ovindoli e Campo Felice, lo sci di fondo nell’Altopiano delle Rocche e ai Piani di Pezza, e poi ancora snow walking con le ciaspole e sciescursionismo. Lo scopo è destagionalizzare il turismo e mantenerlo costante. Con l’arrivo dei nuovi fondi inizierà questa scommessa.

Come dice il proverbio, “chi prima arriva, meglio alloggia”



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