La processione del Venerdì santo
un rito devozionale che risale al '600
Non si sono ancora spenti i riflettori e i commenti sulla giornata dell’inaugurazione, e già Procida Capitale della Cultura è di nuovo in primo piano con la Processione dei Misteri del Venerdì Santo. Non si tratta, questa volta, di un evento pensato appositamente per il programma di quest’anno straordinario, ma di un rito devozionale che risale al 1600 e che, a parte i due anni della pandemia, non era mai stato interrotto. Si capisce dunque che l’aspettativa per i Misteri è soprattutto della comunità procidana che aspetta con trepidazione di vivere questo momento fortemente identitario che quest’anno avrà una visibilità mai ottenuta prima.
I Misteri sono dei manufatti artistici costruiti su lunghe tavole di legno e ispirati ad episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento, realizzati con vari materiali poveri, come cartapesta, legno, tessuti, e all’insegna del riuso, e la loro realizzazione viene avviata molti mesi prima.
La processione è organizzata dalla Congregazione dell’Immacolata dei Turchini ed è anticipata, il giorno prima, dal corteo dei dodici apostoli incappucciati per l’adorazione nelle chiese. All’alba del venerdì santo una veglia di preghiera prepara il corteo del Cristo Morto e dell’Addolorata verso l’Abbazia di San Michele, e alle 7.30 comincia il momento più atteso e spettacolare: la statua del Cristo Morto e i Misteri si fanno largo tra la folla, raccontando insieme agli episodi della Bibbia anche pagine di contemporaneità, che quest’anno sicuramente vedranno la guerra in primo piano.
Alla realizzazione dei Misteri lavorano tre associazioni: "L’isola dei Misteri", "I ragazzi dei Misteri" e "Venerdì Santo" ma a portarli a mano per ore sono centinaia di fedeli vestiti con un saio bianco sormontato da una mantellina di colore turchese, il cosiddetto “mozzetto”. In un clima di teatrale drammaticità, risuoneranno le marce funebri della banda musicale Città di Procida, i tamburi e le trombe suonati dai confratelli, le catene trascinate sull’acciottolato.
“Il ritorno della nostra Processione dei Misteri dopo due anni di stop forzato a causa del Covid e in un momento così importante per la nostra isola è per noi un nuovo motivo d’orgoglio e l’occasione per raccontare all’Italia e al mondo una delle nostre principali tradizioni”, ha commentato il sindaco di Procida, Dino Ambrosino.
La novità di quest’anno è l’avvio del laboratorio Ritual Project che prevede un percorso sonoro di installazioni multimediali alla scoperta delle più antiche pratiche rituali dell’isola. La notte del Giovedì Santo e la mattina del Venerdì una squadra di tecnici si immergerà nelle suggestive atmosfere locali per la creazione di un archivio digitale sonoro sulle ritualità della Settimana Santa procidana.
Con la guida di Leonardo Scotto di Monaco si seguiranno tutte le tappe, “catturando” il celebre e drammatico suono della tromba, che sembra suggerire una continuità con l’allarme delle sirene della guerra, i canti del Cristo a Terra Murata, i tamburi e le catene, la marcia funebre dell’Addolorata.
Il materiale sonoro raccolto dai fonici professionisti sarà il punto di partenza per un lavoro di ricerca e rielaborazione dei musicisti Pier Paolo Polcari (Almamegretta) e Ubik Daniele.
"L’obiettivo, facendo dialogare tradizione e innovazione digitale, è quello di proteggere il passato, preservare le identità, far dialogare tra loro le generazioni e, soprattutto, promuovere in chiave contemporanea l’immenso patrimonio culturale immateriale dell’isola di Procida", spiega il direttore di Procida 2022, Agostino Riitano.
Con la processione delle 30 tavole portate a braccio nel percorso che da Terra Murata, il punto più alto dell’isola, attraversa il centro storico dell’isola e arriva a Marina Grande, domani Procida si emozionerà per il suo rito più antico e partecipato.
(Per consultare il programma di Procida 2022, premere qui)