10 aprile 2022

IN BICI CONTRO IL DIABETE
ATTRAVERSO LE AMERICHE

di ALBERTO FIORIN

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Il dado è tratto. Non ci sono più scuse, ritardi, slittamenti, dopo i due ultimi drammatici anni passati a procrastinare l’avventura (era stata inizialmente programmata per l’estate del 2020). Domenica 10 aprile i primi due staffettisti messicani, Luis Daniel Avila Ortega e Sebastiano Gaxiola, sulle loro biciclette sono partiti da Caborca in direzione Stati Uniti. Le prime pedalate del progetto “In viaggio Verso l’Alaska”, una particolarissima staffetta sulle due ruote che dal Messico attraverserà tutti gli USA, il Canada e l’Alaska fino a Prudhoe Bay, il punto più a nord del Continente Americano. Cinque frazioni, ognuna compiuta da una coppia di ciclisti che si passeranno il testimone secondo un itinerario prestabilito e che ci porterà il 12 luglio all’arrivo, per l’appunto Prudhoe Bay, dopo 93 giorni e 9430 chilometri percorsi. Dieci ciclisti, un’unica grande meta.

Perché questa avventura, perché in staffetta? Il nostro desiderio è quello di completare la traversata ciclistica delle Americhe iniziata dal nostro amico e grande cicloviaggiatore Mauro Talini che nel 2013 partì in solitaria da Ushuaia, in Argentina, la “fin del mundo”, per attraversare tutte le Americhe e giungere in Alaska portando il messaggio della lotta contro la povertà (raccoglieva fondi per aiutare i bambini del Sudamerica attraverso l’azione delle Missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe) e della lotta contro il diabete. Mauro infatti era insulinodipendente, ma tutto ciò non gli impediva di vivere una vita da sportivo e all’avventura tanto da essere portavoce del messaggio “Diabetes no limits”. Il 13 maggio a Caborca, in Messico, Mauro è stato travolto e ucciso da un camion e il suo viaggio è terminato lì, tragicamente. E due dei dieci ciclisti che compiranno questa impresa sono anch’essi diabetici: un ideale passaggio di consegne.





Lo spiegano ancora meglio le parole di Marcello Grussu, presidente della Associazione Nazionale Italiana Atleti con Diabete: “Alcuni dei protagonisti di questa impresa sono persone affette da diabete di tipo 1, esattamente come lo era Mauro. Con la loro presenza contribuiranno a sfatare falsi miti e pregiudizi che ancora esistono sulla patologia, consolidando l’idea che il diabete non è un limite a prescindere, ma che se si è capaci di sviluppare adeguate conoscenze e competenze la malattia può essere assolutamente ben gestita, e non impedisce la realizzazione dei propri sogni e delle proprie passioni. Ma innanzitutto ciò che occorre è un accesso alle cure coerente e adeguato, mentre persistono grandi e gravi difficoltà nelle regioni più povere del mondo per approvvigionarsi dei quantitativi di insulina necessari”.

Ebbene, assieme all’Associazione “Ancora in Viaggio” – immediatamente costituitasi dopo il tragico evento e voluta dalla famiglia Talini e dalle Suore Missionarie padre Kolbe per continuare a diffondere i suoi messaggi di solidarietà – si è deciso di proseguire il viaggio di Mauro e di portarlo a compimento continuando la sua opera di sensibilizzazione, specificatamente concentrata sulle tematiche della Salute, della Sicurezza Stradale, della Salvaguardia del Creato e della Solidarietà (raccoglieremo dei fondi per una missione in Bolivia delle missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe per costruire 30 servizi igienici alle famiglie indigenti).

Ora anche gli ultimi preparativi sono stati completati. Ed è assai significativo che a prendere il testimone dai primi staffettisti sarà a San Diego proprio il nipote di Mauro, Teodros Talini, che pedalerà letteralmente nel nome dello zio. Sarà un’avventura entusiasmante, anche complicata, che ci porterà fino alle immense distese del Canada e dell’Alaska: costituiranno lo scenario dell’ultima frazione che mi vedrà protagonista assieme all’amico Dino Facchinetti. Lì, il 12 luglio, garrirà al vento la bandiera che Mauro ha sempre portato con sé e che costituirà il testimone che ci passeremo di mano in mano per portarlo fin lassù, assieme ai suoi ideali che stiamo condividendo in pieno.




Buon viaggio a tutti noi, e cioè a Luis Daniel Avila Ortega e a Sebastiano Gaxiola (prima frazione da Caborca al Confine USA, 703 km), a Teodros Talini e a Federico Angeli (seconda frazione da San Diego a San Francisco, 1080 km), a Alessio Fresco e Francesco Zazza, entrambi atleti diabetici (terza frazione da San Francisco a Salt Lake City, 1336 km), a Anacleto Zanfi e Antonio Tavoni (quarta frazione da Salt Lake City a Calgary, 2194 km), a Dino Facchinetti e Alberto Fiorin (quinta frazione da Calgary a Prudhoe Bay, 4117 km). Da domenica 10 aprile siamo… “Ancora in viaggio”.



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